Raduno Promozione, Prima Categoria e Consulta Regionale

Sabato 14 novembre 2015, in concomitanza con la seconda Consulta Regionale con i Presidenti delle 25 sezioni Lombarde, si è svolto il raduno degli arbitri e assistenti di Promozione e Prima Categoria del CRA Lombardia.

Massima attenzione all’organizzazione per rendere efficiente lo spiegamento di forze necessario a fronteggiare un programma veramente intenso che ha visto coinvolti nelle attività più di 300 ragazzi. Durante la mattina, mentre si svolgeva la Consulta Regionale alla presenza del Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli, sono stati effettuati i test atletici in tre diversi campi da gioco per poi riunirsi tutti in hotel per pranzare e svolgere la parte tecnica con i propri Organi Tecnici: arbitri e assistenti di Promozione in un’aula, mentre Prima Categoria in un’altra.

Gli Organi Tecnici di Promozione, Dall’Aglio e Viti, e di Prima Categoria, Proietti e Passarotti, hanno aperto il pomeriggio facendo il punto della situazione dopo questo inizio di stagione soffermandosi sugli aspetti comportamentali al fine di migliorare ancora di più la gestione e l’organizzazione delle designazioni e della qualità arbitrale.

Si è passati all’aspetto tecnico aprendo con la frase “Non facciamo i fenomeni, facciamo le cose semplici” e a questo punto è intervenuto il Presidente Pizzi che ha dovuto giostrare i suoi interventi tra le due aule. Ha esordito dicendo agli arbitri di Prima Categoria di non considerare quello in corso un raduno banale, proprio perché la giornata ha visto riuniti insieme anche gli arbitri di Promozione. L’imperativo è stato quindi quello di essere interattivi, di fornire feedback perché facendo così si è costruttivi e a fine giornata si porta a casa molto di più di semplici frasi dette.

In tutto il suo discorso il Presidente Pizzi ha ribadito più volte il concetto di gruppo, di squadra, aiutandosi con un filmato dal titolo “L’arbitro di prima categoria che…”: non è stato quindi indicato un nome e cognome, l’arbitro è uno degli arbitri del gruppo, al gruppo appartiene ed è il gruppo che ci mette la faccia, non il singolo. Ovviamente del gruppo fanno parte anche gli Assistenti Arbitrali, che con l’arbitro compongono la terna, la squadra che ogni domenica scende in campo. E il raduno è stato carico di consigli anche per gli Assistenti, guidati dagli Organi Tecnici Foschetti e Marchesi. Anche gli Assistenti, come gli arbitri, quando scendono in campo debbono ragionare come dei giocatori di scacchi che quando fanno la prima mossa stanno già pensando alle seconda, alla terza e così via, cercando di prevedere gli eventi. Ovviamente, coma ha ribadito Pizzi, non esiste l’arbitro che non sbaglia mai, ma l’arbitro che se sbaglia non ripete lo stesso errore.

Importante è poi sentirsi parte di un gruppo ancora più grande, quello dell’intera Associazione. Una realtà che si fonda sulle Sezioni e sul loro lavoro. Come ribadito durante le visite svolte in tutta la regione, il Presidente Pizzi ha ricordato agli arbitri del CRA di trasmettere quello che si vive durante un raduno regionale nelle proprie Sezioni, di travasare le informazioni e le esperienze sul campo ai giovani arbitri, perché gli arbitri regionali sono un modello per gli arbitri delle Sezioni.

Proprio in quest’ottica di solidarietà tecnica tra arbitri di diverse categorie, emblematico è stato l’intervento di Matteo Frosi, arbitro della CAI, che ha dato dei piccoli suggerimenti agli arbitri regionali per preparare la gara al meglio e per saper gestire i calciatori.

Gli Organi Tecnici hanno quindi mostrato ai propri gruppi alcuni rilievi tratti dalle relazioni degli Osservatori Arbitrali: consigli sulla preparazione atletica, sul posizionamento, sulla gestione dei calciatori e delle panchine. Proprio sull’aspetto della gestione è intervenuto di nuovo Pizzi mettendo l’accento sul concetto di credibilità perché strettamente legato alle proteste che si hanno in una partita da calciatori, allenatori e dirigenti. Ed anche in questo caso il gruppo ha risposto con dei feedback, discutendo su come, quando e cosa dire al calciatore che protesta. E la conclusione del Presidente ha stimolato gli arbitri presenti: “un voto negativo non vi deve abbattere ma vi deve rendere più forti per fare meglio, bisogna scendere in campo e capitalizzare, per garantire sempre un arbitraggio di qualità!”.

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