RefereeRUN, la “staffetta solidale” il 5 aprile alla Milano Marathon

La RefereeRUN, il Campionato di corsa su strada per arbitri di calcio, non smette di stupire. Domenica 5 aprile a Milano, in occasione della Milano Marathon, si svolgerà la “staffetta solidale” (sulla distanza di 42,195 metri) riservata questa volta ai Team dei Comitati Regionali e Comitati Provinciali dell’Associazione Italiana Arbitri. La staffetta all’interno di una maratona rappresenta senz’altro la più grande novità della RefereeRUN. Tutti potranno essere protagonisti domenica 5 aprile 2020 nel capoluogo lombardo, anche chi non ha mai partecipato ad una corsa così impegnativa, perché la fatica sarà divisa in quattro. Con la staffetta il sogno di tanti colleghi può diventare realtà: ogni CRA e CPA potrà schierare due team di 4 persone (le squadre posso essere maschili, femminili o miste). Con la squadra il divertimento è assicurato e moltiplicato per 4 perché si vince tutti insieme per una nobile causa. Ogni componente della squadra correrà per circa 10 chilometri passando il testimone al compagno di Team. Per informazioni potete scrivere a: refereerun@aia-figc.it oppure contattare il Responsabile Eventi AIA Alessandro Paone, mentre per le iscrizioni si deve compilare il modulo dedicato. Con questa iniziativa si rinnova l’impegno con l’A.I.L. – Associazione Italiana contro le leucemie – linfomi e mieloma ONLUS. Gli arbitri di calcio correranno in ricordo di Roberto, un collega che a causa di un terribile male non è riuscito mai a fare l’esordio in campo. Al gesto sportivo della RefereeRUN si aggiunge quello della solidarietà nei confronti di AIL., charity sponsor della manifestazione, e in particolare del servizio di Cure Domiciliari dell’Associazione Italiana contro le leucemie – linfomi e mieloma ONLUS, un importante servizio che offre a tanti pazienti ematologici la possibilità di essere curati direttamente a casa, circondati dall’affetto dei propri cari. Per dare forza e consolidare la collaborazione tra le nostre due realtà ha preso il via sul portale internet dell’AIL, una campagna di crowdfunding, che seguirà le tappe della RefereeRUN fino alla Milano Marathon.
I veri protagonisti saranno i 20 Comitati Regionali / Provinciali, attraverso una divertente gara di solidarietà che vivrà, appunto, su MyCrowdAIL e che servirà a sensibilizzare al tema della lotta alle leucemie e a raccogliere fondi a sostegno del servizio di Cure Domiciliari. Ogni CRA/CPA ha a disposizione una pagina personale su cui portare avanti una raccolta fondi. Ogni singola pagina parteciperà a determinare il valore finale della cifra raccolta dall’intera campagna. Le donazioni si possono fare con carta di credito o bonifico bancario direttamente sulla pagina. Ogni donazione è detraibile dalla dichiarazione dei redditi secondo la vigente normativa.
Questa iniziativa nasce in ricordo di Roberto “per quella divisa mai indossata, per tutti i ragazzi che ogni giorno affrontano la malattia con coraggio e caparbietà”. La storia di Roberto inizia nella primavera del 2002 quando a 21 anni gli venne diagnosticata una Leucemia linfoblastica acuta. Da quel momento Roberto si è sottoposto a tutte le cure necessarie all’ospedale di Bergamo. All’inizio le terapie sembravano dare buoni risultati, ma la malattia non ne voleva saper e nel gennaio del 2004 Roberto si sottopose all’autotrapianto di cellule staminali, al quale seguì un lungo periodo di convalescenza. Superato il momento più difficile, Roberto iniziò una vita “quasi” normale e a fine 2004 riprese anche il lavoro. In quel periodo suo fratello Fabio lesse su un giornale locale dell’inizio di un corso per diventare arbitro di calcio, presso la Sezione di Monza e, non avendo la patente, chiese al fratello di accompagnarlo alle lezioni. Roberto non si tirò indietro, tanto che partecipò a tutte le lezioni. Al momento dell’esame, Roberto si aggiunse agli iscritti per sostenere la prova che riuscì a superare brillantemente. I due fratelli, neo-arbitri, tornarono a casa con la divisa ufficiale di gara. Arrivarono le prime designazioni: Fabio debuttò subito nei giovanissimi, mentre Roberto preferì pazientare viste le sue condizioni di salute. Per Fabio iniziò un percorso che, ancora oggi, lo vede calcare i campi di calcio in veste di assistente arbitrale. L’esordio di purtroppo non arriverà mai. La malattia si ripresentò ancora più aggressiva e il 15 maggio del 2007, a 26 anni, Roberto venne a mancare e quella divisa che tanto avrebbe voluto indossare e con la quale, tutti sognavano di vederlo correre su un campo di calcio, l’ha portata con sé, nel suo ultimo viaggio.