Il quarto stage regionale con Gervasoni e Copelli

Ad una decina di giorni dalle festività natalizie si è tenuto a Mantova il quarto stage di lavoro per gli associati lombardi: la commissione al completo, l’intero gruppo degli arbitri di eccellenza, l’ultima tranche degli assistenti arbitrali e i Talent regionali vi hanno partecipato, all’insegna del consueto spirito di lavoro di gruppo finalizzato alla crescita. Tutti gli arbitri e assistenti arbitrali lombardi “parlano” la stessa lingua.
La mattina il gruppo degli assistenti ha sostenuto il test ARIET ed ha partecipato ad un esercizio finalizzato al miglioramento, anche in termini di efficienza, della corsa, mentre gli arbitri hanno partecipato alla lezione pratica sul terreno di gioco del Presidente Alessandro Pizzi, che non ha tralasciato di analizzare la gestione dei falli al limite delle aree (collaborazione arbitro e assistente), la necessità di un briefing pre-gara chiaro e condiviso, e l’importanza dell’aggiornamento dei taccuini, anche durante la gara.
Dopo il tipico pranzo mantovano (brillantemente organizzato dal Mentore Luca Passarotti), si è entrati nel vivo dei lavori, alla presenza di due ospiti eccellenti: Cristiano Copelli (Componente della Commissione CAN D) e Andrea Gervasoni (Arbitro della CAN A). Il primo ha sottolineato come gli assistenti arbitrali debbano contemporaneamente essere assistenti, con la bandierina, e arbitri, senza il fischietto, mentre il secondo ha ribadito come un bravo arbitro debba sempre imparare dai propri errori: analizzare l’errore, reagire, imparare e dalla gara successiva mettere in pratica ciò che si è appreso.
Con questi preamboli, con l’aiuto di Cristiano e Andrea, sono stati analizzati alcuni filmati, uno sul retropassaggio in situazione di fuorigioco: sono stati ribaditi i parametri attraverso i quali deve essere valutata la volontarietà del tocco pallone-difensore (provenienza e velocità del pallone, movimento del difensore, ecc.) e sottolineato il fatto che il salvataggio di una rete non rimette in gioco un attaccante in posizione di fuorigioco. I tre video successivi sono stati utilizzati per determinare le aree di competenza degli assistenti (fascia di competenza e zona di competenza all’interno dell’area di rigore) e per sottolineare come la terna debba adottare un unico metro tecnico nella valutazione dei falli, fermo restando che vede meglio chi è meglio posizionato (non chi è più vicino); è in queste situazioni di collaborazione che si costruisce la credibilità della terna arbitrale. Nel sottolineare come la mentalità dell’arbitraggio stia cambiando anche nella categorie diverse dalla Serie A (gli episodi contano sempre) si è passati ai filmati successivi, dedicati agli assistenti: l’importanza della concentrazione fin dai primi minuti della gara, la ricerca “spasmodica” della linea del penultimo difendente e la necessità, per un assistente, di segnalare all’arbitro solo falli chiari e sicuri (black or white). La carrellata di video si è quindi chiusa con la gestione delle mischie in area di rigore in occasione dei calci d’angolo: individuazione delle coppie “critiche” e gestione delle trattenute.
Prima di passare la parola ad Alessandro, gli ospiti hanno voluto sottolineare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come la serenità di un arbitro (la famiglia, gli amici e il lavoro) e l’allenamento (atletico al polo e regolamentare in sezione) siano alla base di una buona prestazione arbitrale. Un fragoroso applauso ha quindi ringraziato e salutato Cristiano e Andrea.
Dopo un piccolo break sono ripresi i lavori con la modalità ormai consolidata, di analisi dei filmati. L’impraticabilità del terreno di gioco per insufficiente visibilità (nebbia), lo spostamento dell’arbitro e degli assistenti, la concessione del vantaggio e l’efficacia delle ammonizioni sono stati i principali argomenti discussi.
Dopo un’intesa giornata di lavoro e un doveroso augurio di buon Natale e felice anno nuovo, i partecipanti hanno fatto rientro nelle proprie sedi, consci del fatto che il campionato è ancora lungo e ricco d’insidie: la cura dei particolari ed un atteggiamento attento e professionale sapranno dare importanti soddisfazioni ad un gruppo arbitrale in costante crescita.

Fonte: www.aia-figc.it

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